Si arriva e si parte, si incontra e si lascia, si sorride e si piange, ci stringe la mano al primo incontro e ci si abbraccia nell’ultimo. Gente, gente e ancora gente. E’ il dono del viaggio, della “missione”, il dono di una vita scelta tra dubbi, difficolta’, gioie ed entusiasmi. Il dono di una vita cosi’ bella proprio perche’ non sempre facile e scontata, mai prevedibile, aperta alla sorpresa e alla meraviglia. E’ cosi’ che mi sento ora ache sto lasciando Chikowa e la sua gente…la mia gente. Zaino in spalla e cuore pieno di gratitudine per il tempo che mi e’ stato regalato. Tempo che va oltre la suddivisione in minuti, ore, giorni e mesi. Tempo slacciato dalla convenzione per ritrovare la sua integrita’ naturale, per diventare uno solo con cio’ che sono. Tempo di vivere. Si arriva sconosciuti ed estranei e si riparte famiglia. Che strano; si riparte proprio quando e’ casa, e’ calore di relazioni umane, quando si vuol bene e si e’ voluti bene. Si riparte quando si vorrebbe restare perche’ qualcosa e’ nato, si e’ creato. Lasci familiarita’ perche’ altre possano nascere ed essere vissute e poi ancora lasciate per lo stesso motivo. E’ la promessa fatta dal Ragazzo di Nazareth: “se lasci una famiglia ne trovi tante, molte di piu’ di quelle che ti aspetti ” Forse e’ il senso di cio’ che ora sento, questo continuo crearsi di nuove famiglie o forse e’ solo un movimento estensivo per farla diventare piu’ grande, per farla diventare una. Si lascia per non possedere in modo egoistico e paradossalmente ci si trova “guadagnanti” la liberta’ di essere di tutti. E’ la stravagante trovata di Gesu’ di Nazareth: “ chi perde trova”, che detta cosi’ non ha senso, ed e’ illogica. Finche’ restano solo parole rimangono sterili, vuote, demagogiche e anche irritanti. Ogni essere umano ha il suo unico, irripetibile, particolare e personalissimo modo di farle diventare vita, carne, allora si che se ne sfiora la bellezza. Ma si, parti ancora Diego, metti ancora una volta il tuo zaino grigio sulle spalle per riempirlo dei colori della vita e degli incontri, per riempirlo di famiglia e familiarita’. Tieni il cuore pronto e attento a far spazio, ci sono molte persone da portare nel tuo viaggiare e sostare. Qualcosa di me resta e qualcosa della gente incontrata parte con me. Il dinamismo della relazione, dell’amicizia, dell’amore di un mondo famiglia, corre, viaggia e resta. Siede sotto l’ombra di un’acacia dai fiori rossi o di un albero di mango con frutti ancora verdi e acerbi e si alza per camminare ancora sotto un sole che pizzica la pelle e bagna la schiena, tra sabbia e soffi di vento. E’ famiglia…. e’ famiglia anche quando si e’ “soli”.