Una Storia Vera… i miei auguri di Natale

Ero lì, nella pagoda vicino alla scuola in cerca di un soffio di vento, quando decisi di andare nel compound di Bauleni, tra la gente. Cammino veloce tra le vie piene di polvere, mentre il sole allunga le ombre; è l’ora di Dio. M’infilo tra i bugigattoli e i budelli del compound, e mi riposo in una casa di una sola stanza, divisa in due da un grosso telo di stoffa pesante. Faceva caldo quel giorno. Mi siedo sul divano di velluto marrone scuro, dove la mia voglia di fresco non trova risposta. C’è una ragazza giovane, bella, con la pelle bruna e il vestito chiaro. Non si accorge di me. Sono dove non dovrei essere; dietro la tenda in una casa non mia. Parla, e lo fa da sola, ma è come se dialogasse. Un saluto e poi un altro; c’è qualcuno. La stanza profuma di pioggia e l’aria è pulita, come quella di primavera. “Rallegrati  מרים  Miryam, Dio ti abita”. Non c’è paura, solo rispetto, quello che precede l’amore. Io, nel mio angolo, respiro fino a che i polmoni possono ospitare ossigeno. “Miryam, lascia che il tuo cuore gusti questo momento, perché c’è vita nuova in te; sei in cinta, aspetti Dio”.  Io questa storia la so, l’ho già sentita mille volte, ma ora sono lì, clandestino, rubo il segreto che Dio ha preparato ad una bella creatura destinata ad una accadimento mai avvenuto; una proposta illogica, quella di diventare creatrice del suo creatore, o come dice Sartre; “figlia di suo figlio”. Io sono stranito, ma la giovane ancora di più; “ma come, non capisco…in cinta?” e quell’uomo, o donna o bimbo, si era un bimbo, anzi, una bimba di dieci anni circa, bella e vera come un filo d’erba, e con la sua voce vispa le risponde: “….e ma tu non capisci! È così semplice; Dio può tutto non lo sai ?”. Solo i bambini sognano ciò che Dio può fare, e per loro è normale. A dieci anni si capisce tutto. “Dio ha fatto tutto, adesso però siediti e rilassati, non fare sforzi, perché per il bambino non va bene; attenta ok? …Ah è vero, dimenticavo; il bambino si chiama  יְהוֹשׁ֫וּעַ Yĕhošūa, è un maschietto, ma la prossima volta gli ho chiesto una sorellina”. La bimba era sveglia; proprio un angelo. Penso siano questi gli angeli, puri come i bambini, e la loro innocenza e bellezza disarmante è già annuncio di Dio. Miriam sembrava aver ricordato improvvisamente la sua infanzia non lontana. Il profumo dell’innocenza era ancora nei suoi capelli. Io no, io sono troppo lontano da quell’età, ma il loro profumo di Dio ha contagiato anche me, e in quel momento ci ho creduto davvero. Dio arriva, e sta in mezzo alla sua gente, perché quello è il suo posto … e crederci non è cosa infantile, bensì, implica una perseverante e “folle” fantasia degna della grandezza di un bambino, e così, il Dio che nasce nella nostra quotidianità, diventa ogni giorno una storia vera.

vi porto al cuore….. DAVVERO BUON NATALE

Diego (Gigo – Cass)