2,5 KM D’AFRICA – RAGAZZE VITTIME DI TRATTA
di Stefania Sgardiolo
Storie di notti nostre, troppo vicine per essere ignorate, storie di ragazze prostituite in 2,5 km d’asfalto ovunque in Italia da cui è tratto il titolo dell’incontro: ‘2,5 km di Africa’. Un problema internazionale che riguarda da vicino il nostro territorio: le ragazze nigeriane vittime di tratta, dalle dinamiche di reclutamento nel loro Paese, alla condizione di schiavitù in strada in Italia, dalla paura di ribellarsi al sistema criminale, alla difficoltà di percorsi di riscatto e reinserimento sociale è stato il tema trattato al ‘Cubo’ del CUR martedi 29 novembre. In occasione della ricorrenza (il 25 novembre) della Giornata Mondiale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, la professoressa Cristina Amplatz, presidente del Corso di laurea in Scienze della Formazione nonché coordinatrice del centro di ricerca e pratiche ESF (Educazione Senza Frontiere) ha promosso l’incontro per accrescere la consapevolezza sul tema. L’appuntamento che è valso anche come seminario didattico per gli studenti rodigini di programmazione e valutazione educativa di Cristina Ampltatz ha visto la presenza ed intervento di Diego Cassinelli detto ‘Gigo’, Educatore sociale, laureato a Rovigo e che ha portato la sua esperienza di 2 anni e più di Africa. Diego ha presentato un video ai numerosi ragazzi presenti e nella mezz’ora di proiezione, sulle immagini in sovraimpressione scorrevano le frasi: ‘Migliaia di donne africane continuano ad essere schiave sulle strade, sono tante, con diversi destini, alcune vengono rimpatriate, altre fatte prigioniere per molti anni, altre muoiono, poche scappano. TUTTE SOFFRONO. Questo è quanto accade ogni notte’ termina il filmato. Perché le donne nigeriane? dice Diego Cassinelli. La Nigeria conta 160 milioni di persone ed ha uno sviluppo anomalo rispetto al resto dell’Africa, presenta le caratteristiche delle megalopoli Asiatiche ed Americane inoltre, c’è da aggiungere un fatto storico che ha concorso allo sviluppo della tratta ovvero il crollo del prezzo del petrolio a metà degli anni ’80. Sono 30-35 mila ragazze nigeriane che sono sulle nostre strade, un fenomeno del genere perché si è sviluppato così tanto? Per un rapporto qualità/prezzo, le ragazze dell’Est costano di più e per un fattore culturale afferma Cassinelli. A seguire un altro video con la testimonianza di Isoke Aikpitanyi che racconta: ‘prima ero sulla strada tutta la notte, quasi nuda, con neve, pioggia, ghiaccio sono riuscita ad uscirne ed ora che lavoro come tutte le persone normali, ho preso un raffreddore che non riesco a guarire, mentre prima esposta a tutto non mi ammalavo mai..’ ed ha concluso: ‘perché ora sono un essere umano’. Alla fine sono stati molti gli interventi e domande dei ragazzi ed è stato quindi notevole il contributo che ESF ha dato all’abbattimento delle barriere culturali e di genere.