Due amici, Davide e Mariella, partiti in bicicletta il 7 Luglio, da Casalserugo, un paesino in provincia di Padova dove abitano, Destinazione: un posto lontano e sconosciuto: Bauleni, un compound alla periferia di Lusaka, Zambia. Le motivazioni che li hanno spinti ad intraprendere questa esperienza sono diverse, come spesso capita quando ci si mette in movimento. Il viaggio è ricchezza personale, autoconoscenza. Come diceva de Montaigne: “viaggiare è il modo migliore per sfregare e levigare il nostro cervello con quello degli altri. Conoscere gli altri per conoscere meglio se stessi”. Viaggiare è la ricerca di bellezza che ci spetta. Ma c’è un secondo scopo, quello della condivisione chi abita lontano, con gente che nemmeno conoscono. La loro fatica di mettersi in sella ha lo scopo di aiutare noi, della in&out of the ghetto, di far conoscere la nostra associazione e i nostri progetti. Sono la nostra cassa di risonanza che attraversa l’Italia e tre sati africani. La prima tappa è breve, fino a Rovigo, ospitati da amici. Si fermano ovunque gli venga data ospitalità condividendo il loro e il nostro sogno. Dopo Rovigo, Ferrara e poi giù verso Roma attraverso Imola, Pesaro, Chiaravalle, Assisi, Spoleto, Campoleone e tanti altri paesi e città dove ogni volta hanno incontrato persone disposte ad ospitarli, spesso anche se non li conoscevano. Il viaggio da Padova a Roma doveva essere l’allenamento per le loro gambe, ma è stato molto di più. La bici, permette di andare lentamente, lascia il tempo per guardarsi attorno, per lasciarsi sorprendere dal paesaggio, per riflettere e porsi tante domande. L’Italia gli ha mostrato scorci stupendi, e un’ospitalità che credevano persa. Da Roma l’aereo per l’Africa dove li attende una traversata impegnativa: Uganda, Tanzania e Zambia. I loro piedi toccano Entebbe (Uganda) il 26 Luglio alle 4:00 di mattina. Da Kampala, in mezzo ad al suo traffico caotico e pericoloso, alla seconda tappa africana: le Ssese Island, e dopo ancora verso Masaka, Kyotera e Mutukula al confine con la Tanzania, poi Mwanza, traghettati dal farry Victoria. Arrivati a Buswelo, hanno visitato l’orfanotrofio Hisani e poi di nuovo in viaggio, questa volta sul treno che da Mwanza li ha portati a Manyoni e ancora in sella verso Dodoma. Le tappe sono tante e in continua evoluzione, ma hanno alcuni punti fissi, come Iringa, dove visiteremo l’ospedale del Cuamm e i progetti della Papa Giovanni XXIII per proseguire verso lo Zambia. Tappa finale del viaggio: Bauleni ospiti della in&out of the ghetto per una decina di giorni. Davide e Mariella ci dicono: “Vogliamo ringraziare tutti quelli che stanno accompagnando il nostro viaggio e che ci hanno permesso di sostenere il progetto In&out of the ghetto. Per noi é importante che questo viaggio non sia solo personale. Poter condividere e concludere la nostra esperienza presso questo bellissimo progetto, vuol dire arricchire la nostra avventura e dargli un senso più profondo”.