Disattendere come il vento

Ora c’era un uomo tra i farisei, che (aveva) nome Nicodèmo, un capo dei Giudei. Questi venne da lui  di notte e gli disse: “Rabbì, sappiamo che sei venuto da parte di Dio (come) maestro; nessuno infatti può fare questi segni che fai tu, se Dio non è con lui”.  Rispose Gesù e gli disse: “In verità, in verità ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio”. Gli disse Nicodèmo: “Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel ventre di sua madre e (ri)nascere?”. Rispose Gesù: “In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Ciò che è nato dalla carne è carne e ciò che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti poiché ti ho detto: bisogna che voi rinasciate dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai donde viene e dove va. Così è chiunque  che è nato dallo Spirito”. Rispose Nicodèmo e gli disse: “Come possono avvenire queste cose?”. Rispose Gesù e gli disse: “Tu sei maestro in Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità ti dico che (noi) parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo visto, e voi non ricevete la nostra testimonianza. Se vi ho detto le cose della terra e non credete, come crederete se vi dico le cose del cielo? E nessuno è salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, affinché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”. (Gv 3, 1-8)

 

Nicodemo è un grande personaggio perché da speranza e coraggio al genere umano. La sua storia è carica di umanità in tutti i suoi aspetti. È un capo dei giudei, un fariseo, gruppo criticato più volte dal Ragazzo di Nazareth. Nonostante la sua appartenenza Nicodemo ha avuto delle domande clandestine nella terra del suo branco. Qualcosa aveva intuito, ma il gruppo sociale in cui si trova ha strette condizioni. Il gruppo uniforma le menti. Un fariseo si deve comportare così, deve credere in un certo modo perché ci sono delle aspettative sociali forti da non disattendere. Le attese che gli altri hanno su di noi influenzano fortemente, e in certi casi bloccano le nostre scelte e uccidono i nostri sogni.

Nicodemo non respira più, questo pressing gli ruba l’ossigeno dai polmoni, allora si fa spazio nella fessura della notte. Il suo pertugio d’aria fresca è la notte; di giorno vive in apnea per paura di essere scoperto, per timore di deludere le attese che gli altri hanno su di lui. La gente può rovinare solo chi ha costruito tutto sull’immagine e sul consenso. L’uomo che lotta per la sua libertà può essere ferito, ma non fermato. Resta comunque in piedi.

Emancipati dalla schiavitù mentale” (Redemption song- Bob Marley).

Nicodemo si avvicina al Nessuno di Nazareth, senza titoli e tantomeno status riconosciuti a livello sociale. Ma anche su Gesù ci sono delle aspettative forti, come in ogni essere umano. Le disattende tutte con libertà.

Volevano un re potente che liberasse il popolo dalla forza oppressiva di Roma instaurando un nuovo impero basato sul potere e le armi: DISATTESO!

Sua madre e suo padre forse volevano un figlio “normale” che si sposasse e gli desse dei nipotini, che portasse avanti la bottega del padre: DISATTESO!

Pilato si aspettava da lui un arringa per difendere se stesso dalle accuse, liberandolo così dal peso di una coscienza sporcata da un assassinio gratuito in cui non vedeva un senso: DISATTESO! Le aspettative di monopolio affettivo o privilegio relazionale da parte della madre e dei fratelli che lo pretendono, credendo di averne la precedenza su tutti quelli che lo ascoltavano: DISATTESO!

Anche le nostre idee sull’Uomo di Nazareth che lo vogliono silente alle percosse, pronto a farsi gonfiare la faccia porgendo le due guance, cadono davanti ad una domanda lapidaria: “ se ho detto male dimmi dove è male ma se ho detto bene perché mi colpisci?” e un gesto energico che ribalta il tempio e i sui mercenari: DISATTESO! Persino le attese del male che abita ogni essere umano, con le sue lusinghe di potere, fama, e ricchezza, in un deserto pieno di tentazioni: DISATTESE! Gesù di Nazareth ha disobbedito a tutte le attese sociali, Nicodemo invece rappresenta questa lotta per emanciparsi e liberarsi senza avere risultati immediati. Non ci sono vaccini che possano renderci immuni una volta per tutte.

Si tratta di un processo lungo una vita. Le convenzioni sono troppo forti per poter essere sconfitte in un solo colpo. Nicodemo si nasconde come un ladro per seguire quello che sente.  Emanciparsi dalla schiavitù mentale è difficile. Il dialogo con il Dio artigiano, è frutto di una lotta  ormai intrapresa. Lo dimostra il fatto che Giovanni lo reinserisce nel racconto dopo la morte di Gesù, con Giuseppe D’Arimatea, e questa volta è giorno e ha con sé un quantità non nascondibile di olii e essenze. Qualcosa è cambiato in lui, e anche se Giovanni non lo racconta, la lotta di Nicodemo per la liberazione non è finita.

Nicodemo con le sue domande chiede a Dio: “come posso cambiare? Non ci riesco!” Come può un uomo nascere quando è vecchio? (Gv 3,4).

Ormai sono consolidato negli schemi sociali, nelle tradizioni, negli usi e costumi, nelle attese e aspettative che gli altri hanno su di me. Ormai sono carcerato dalle influenze esterne. La risposta del Viandante di Nazareth è: “ Impara ad essere come il vento!”. Nessuno sa le sue mosse. Sono tocchi inaspettati su corpi colti di sorpresa. Il vento non ha paura di deludere. Il vento ha il coraggio di disattendere. Così devi essere Nicodemo; devi essere vento.  “Emancipati dalle schiavitù mentali, nessuno lo può fare al posto tuo. Sei tu il liberatore della tua mente”, e se tu, vento, senti di dover soffiare in direzione opposta, non aver paura di disattendere e prendi in mano il coraggio di essere felice.